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acquista_ora_bigE’ una delle ville più stupefacenti e ambiziose realizzate nel Rinascimento: Villa d’Este a Tivoli. Una villa con oltre cento fontane e un parco che ha influenzato architetti e mecenati anche dopo il Rinascimento. Ora Villa d’Este è anche nell’elenco dei siti protetti dall’Unesco ma si ricorda poco chi la volle e la ideò, ispirato dalla vicina Villa Adriana. Era un cardinale importante che – “spinto” dalla corte di Francia dove aveva a lungo vissuto – è stato candidato più volte al papato come rappresentante del partito filo-francese in conclave. Ippolito II d’Este (1509-1572) fece della sua Villa vicino Roma un luogo di feste che gli costarono l’accusa di vita “licenziosa e dissoluta”. Ma chi era davvero Ippolito d’Este? Un grande principe del suo tempo, strepitoso mecenate (tra i suoi protetti Benvenuto Cellini), collezionista di reperti archeologici e al centro di mille intrighi politici in quanto rampollo di una delle più importanti dinastie italiane, gli Estensi di Ferrara. Gran parte di quegli intrighi e di quegli eccessi si svolsero proprio nella villa e nel giardino visitato ogni anno da decine di migliaia di turisti. Del resto nel suo sangue scorreva il sangue dei Borgia: sua madre era Lucrezia Borgia e suo nonno il terribile Alessandro VI. Ma dopo una vita splendente e ricca, per Ippolito il destino aveva destinato una morte triste e solitaria: nel 1572 ormai era stato estromesso dagli ambienti più importanti e le maldicenze avevano preso il sopravvento su di lui, sia in Vaticano che nel suo cuore.

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