Tra le grandi donne del Rinascimento italiano, Caterina Sforza Riario ha più di un motivo per primeggiare: esercitò anche lei un’influenza politica ma, a differenza delle altre, lo fece anche con le armi, riuscendo in più occasioni a conseguire importanti risultati. Come, ad esempio, quando volle vendicare la morte dei suoi primi due mariti o quando si impossessò di Castel Sant’Angelo, nell’agosto 1484, alla morte di Papa Sisto IV. Caterina aveva solo 21 anni in quei giorni ed era la moglie del signore di Imola e Forlì. Di anni ne vivrà complessivamente solo 46 ma li fece “fruttare” al massimo: tre matrimoni, sette figli, scontri e battaglie e un “hobby” : l’erboristeria, la medicina naturale e i trattamenti di bellezza. Le oltre 400 sue ricette, frutto di ricerche personali anche di alchimia, sono arrivate fino a noi. Insomma, una donna che seppe unire doti “virili” ad un indole molto femminile. Del resto la sua proverbiale bellezza contribuì al suo mito mentre era ancora in vita. Ma, in almeno in un’occasione, fu causa della più brutta delle esperienze: alcuni giorni in balia del feroce duca Valentino, Cesare Borgia, all’indomani della caduta della sua Forlì. Nella sua vicenda si intrecciano i protagonisti della fine del ‘400: gli Sforza (era figlia illegittima del duca di Milano Galeazzo Maria e Ludovico Il Moro era suo zio paterno), i Riario (la famiglia di Sisto IV), i Borgia (con cui fu sempre in frizione, sia con il Papa Alessandro VI che col figlio Cesare) e i Medici (il suo terzo marito fu Giovanni Il Popolano, cugino del Magnifico: dalla coppia sarebbe nato Giovanni dalle Bande nere, il maggior capitano di ventura del Cinquecento e capostipite del ramo dei duchi e granduchi di Toscana).
Anno produzione: 2010
Durata: 47’ circa